I ricchi frutti del mare Adriatico uniti alle delizie che può offrire un territorio collinare hanno contribuito a rendere unica la cucina romagnola (eletta la migliore al mondo da Forbes). Riccione ne è una delle sue culle: certo, come molte delle tradizioni alimentari locali italiane nasce anch’essa dalla povertà, ma la ricchezza dei sapori e la varietà delle ricette ha pochi eguali, grazie anche alla qualità degli ingredienti e all’assortimento dei prodotti di assoluta qualità provenienti dalle zone circostanti.
La tradizione culinaria di Riccione si è così sviluppata nei secoli secondo un deciso senso di appartenenza, costruendosi una storia che va ben oltre alle coordinate geografiche; non a caso alcuni dei prodotti più apprezzati della cucina locale hanno ormai superato ogni confine divenendo dei veri e propri simboli non solo del territorio, ma dell’intero paese: la piadina è solo l’esempio più lampante.
In questo articolo passeremo brevemente in rassegna il panorama gastronomico della cittadina romagnola, dai primi alle carni fino ad arrivare ai formaggi e ai vini più apprezzati.
La gastronomia di Riccione e dintorni: una panoramica
La tradizione gastronomica di Riccione ha avuto una decisa influenza sulla cucina di tutta l’Emilia Romagna e grazie al passaparola di mamme e nonne molti dei piatti tipici di una volta arricchiscono tutt’oggi i menù dei ristoranti e delle trattorie.
I primi piatti di pasta lavorata, vari tipi di zuppa, il pesce alla griglia sono solo alcuni dei dei prodotti che hanno reso unico e inconfondibile questo il territorio, grazie all’abilità dei contadini e dei pescatori romagnoli nel coltivare e nel procurarsi le materie prime migliori.
I formaggi, ad esempio: il più noto è senza dubbio lo Squacquerone di Romagna DOP, realizzato con latte vaccino e dall’inconfondibile consistenza morbida e cremosa, perfetto da spalmare. Oppure il Pecorino di Fossa, prodotto con il latte di pecora e reso unico da una stagionatura di tre mesi all’interno di fossi scavati nella roccia (da qui infatti proviene il nome); se il primo sembra nascere apposta per essere gustato sul pane o ancor meglio sulla tradizionale piadina, il secondo è ottimo anche da solo, se non accompagnato da una dolce marmellata fatta in casa.
E cosa dire dell’olio extra vergine di oliva Colline di Romagna DOP? Un prodotto antico e prezioso che ha scolpito la tradizione nel palato di chiunque abbia frequentato le feste e le sagre locali. Difficile quindi consigliare una serie di posti specifici dove provare in prima persona tutte queste delizie: Riccione brulica di vita per tutto il periodo dell’anno ed è un vero tempio del turismo in Romagna, per cui la scelta è pressoché infinita e se si vuole provare l’esperienza più genuina il nostro consiglio è quello di dare una possibilità ai numerosi chioschi lungo le strade, magari ordinando proprio una piadina.
Fuori città invece è possibile avventurarsi al porto di Cattolica, dove i pescatori si procurano il celebre pesce azzurro dell’Adriatico. Nelle zone circostanti si può provare anche il cosiddetto biscotto dei marinai, il “bizulà”, una sorta di pane a forma d’anello che gli uomini di mare ammorbidivano nell’acqua prima di mangiare. A S. Maria Pietrafitta e a Morciano si possono gustare ulteriori specialità, come le prugne selvatiche o le diverse varietà di pasta stesa a mano. Mentre nello splendido borgo medievale di Saludecio ad essere protagoniste sono le varie tipologie di carne, tra cui l’anatra e il vitello. Chi vuole provare i frutti del mare appena pescati troverà un piccolo angolo di paradiso a Cesenatico, con i suoi mille ristoranti nei quali sarà possibile ordinare pietanze a base di gamberi e vongole ed anche portarsi a casa un barattolo di pesce azzurro sott’olio.
Qualche piatto tipico di Riccione e della Romagna
Dopo questo rapido viaggio nelle specialità della tradizione locale, andiamo ad approfondire alcuni dei piatti principali di questa cucina così amata.
Al primo posto non poteva che trovarsi la regina indiscussa della cucina romagnola (attenzione a non confonderla con quella emiliana, completamente diversa), già più volte nominata: la piadina! Sinonimo per eccellenza del territorio romagnolo, questa specialità ha una storia lunghissima che trova le sue radici nel XVI secolo, quando veniva preparata sottoforma di spianata di granoturco dalle fasce più povere della popolazione. Solo nei primi anni del novecento, poi, la piadina ha iniziato ad essere nobilitata e identificata come tipica di queste zone: certo ci sono delle piccole differenze di paese in paese (in linea di massima si può dire che più si va al nord, e più la piadina si fa spessa) ma rimane comunque uno dei cibi più conosciuti della Romagna nel mondo, soprattutto se mangiata assieme allo Squacquerone o accompagnata da affettati e salumi.
Una piccola parentesi sulle carni è doverosa: gli allevamenti di animali a Riccione avvengono tutt’oggi con metodi tradizionali e stagionature artigianali che conferiscono aromi di prim’ordine e con fieno ricavato direttamente dall’erba medica; ciò conferisce ai prodotti locali dei sapori unici e genuini; noi vi consigliamo la coppa e la pancetta, ma anche la trippa e lo zampone sono un’ottima scelta.
Se dobbiamo scegliere una pietanza tradizionale a base di carne sulla quale soffermarci, però, probabilmente sceglieremmo i ciccioli di maiale: questi particolari bocconi di grasso suino vengono bolliti a dovere e insaporiti con sale, pepe e alloro, per poi venire raffreddati e serviti secchi in veste di finger food; se vi capita di fare un aperitivo a Riccione, non perdeteveli!
Un’altra specialità locale sono i passatelli; come molte altre ricette regionali, anche questa ha una storia che trae origini dalla povertà: all’epoca infatti erano realizzati con gli avanzi del pane e del formaggio. Oggi la storia è ben diversa, benché pur rimanendo fedeli alle loro origini molte delle più quotate cucine romagnole li servono nelle più moderne varianti, sia in brodo che asciutti. Il nome “passatelli” deriva dallo schiacciamento dell’impasto con un apposito utensile che dona loro quella caratteristica forma simile a dei vermicelli. Assieme alla piadina è una delle tipicità da non lasciarsi assolutamente sfuggire se si sta trascorrendo una vacanza in Romagna.
Le sorprese di Riccione per gli amanti del vino
Dopo aver parlato in abbondanza del buon cibo di Riccione, concludiamo questo nostro viaggio nella gastronomia tipica della Romagna con una rapida panoramica sui vini più amati e caratteristici della zona. La palma di vino romagnolo più conosciuto ed importante va senza troppi dubbi al Sangiovese DOC, o meglio “Sanzves”, come direbbe un qualsiasi anziano viticoltore ancora legato ai dialetti locali: un vino delicato e ruvido al contempo, le cui radici affondano indietro nel tempo fino alla seconda metà del XVII secolo. Il primo DOC di Romagna nasce dal vitigno italiano più diffuso e deve il suo nome a un monaco ignoto che, dopo essersi sentito chiedere il nome del vino dai propri commensali deliziati, lo definiì “Sanguis Jovis” (ovvero “Sangue di Giove”) per via del suo colore. Un vino rosso che si accompagna alla perfezione sia alle carni (a loro volta rigorosamente rosse) così come alle abbondanti porzioni di pasta, o – perchè no? – ai formaggi tipici già menzionati non molte righe fa. Ma non sono solo i vini rossi a bandire le tavole delle osterie e delle trattorie romagnole: anche i bianchi trovano un rappresentante d’eccellenza nell’Albana di Romagna, intenso e dorato, ottimo per i dolci; anche in questo caso non manca la leggenda sull’origine del nome del vitigno d’origine, che sorge sul colle di Bertinoro: si narra che la figlia di un imperatore romano fosse rimasta così colpita dalla bontà del vino che dopo il primo sorso, alzò la ciotola e pronunciò la frase “non così umilmente ti si dovrebbe bere, bensì berti in oro”.
Menzioni storiche a parte, il vino è un bianco secco e di corpo, con profumi floreali, che oltre ad abbinarsi ai dolci è ottimo anche assieme ai cappelletti al formaggio. La Romagna si conferma così una terra di grandi vini, oltre che di eccellenti pietanze.
Approfondimento: turismo enologico a Riccione, il vino in Romagna: enoteche e cantine